Dicembre 2024
Oggi la sua monumentalità si impone ancora all’attenzione del passante frettoloso e, ancor più, del frequentatore assiduo, adulto o giovane che sia, per la semplicità delle forme e per la struttura, austera ed essenziale nello stesso tempo, di impronta chiaramente classicheggiante: le facciate sono scandite da cornicioni, le balaustre sono costituite da colonnine, timpani, lunette e conchiglie sormontano le finestre.
Diversi elementi architettonici e decorativi, come le merlature, tipiche delle fortezze medievali, che si possono osservare sulla facciata posteriore autorizzano, tuttavia, a parlare di stile eclettico
Anche le piante del giardino raccontano la storia del palazzo: oltre agli agrumi tipici della nostra terra, due palme testimoniano la moda per l’esotico che si diffuse agli inizi del 1900. I muretti di contenimento delle aiuole hanno sostituito, nel tempo, i muretti a secco propri della nostra terra.
In alcune foto risalenti agli anni ‘20 il Palazzo Bianchi sorge maestoso tra il verde dell’agrumeto e una fitta coltura arborea retrostante.
Lo splendore della costruzione tramonta sul finire di quegli stessi anni, seguendo le traversie finanziarie del proprietario Luigi Bianchi, il cui estro “ imprenditoriale” non ha fortuna e finisce in una triste vicenda giudiziaria che si ripercuoterà sul destino della famiglia Bianchi e dello stesso palazzo, sottoposto a vendita a incanto nel 1927.
Ad aggiudicarsi l’asta è il Banco di Napoli, che ne detiene la proprietà fino al 20 febbraio 1953, quando il Comune di Fasano, rappresentato dal sindaco, Maria Chieco Bianchi, in base alla delibera del 23 giugno 1951 acquista l’immobile allo scopo di dare “ degna sede alla Scuola Media e di Avviamento professionale e al Ginnasio.
Con l’istituzione della Scuola Media Statale ( Legge n.1859 del 1962) nel palazzo di Largo Pitagora, dove erano allogate dagli anni ’50 le classi della Scuola di Avviamento Professionale, trovano ospitalità ragazze e ragazzi dagli 11 ai 14 anni per intraprendere un percorso unico, gratuito e obbligatorio.
Nell’anno scolastico 1965- 1966 la Scuola di Largo Pitagora, che nel frattempo è stata ampliata per ospitare la crescente popolazione scolastica ,diventa “Media” con la graduale estinzione delle classi di Avviamento Professionale . A dirigerla è il Preside Domenico Silletti.